Che significa crescere nel mondo «post-generazionale»? Come si vive nell’«era della solitudine», dove la ricchezza di stimoli è inversamente proporzionale alla capacità di attenzione e al grado di soddisfazione umanamente raggiungibile? Che vuol dire essere studenti oggi? Per i ragazzi significa avere la «capacità di essere flessibili» come «modus vivendi»; per il 65% dei bambini che iniziano oggi le elementari significa che non è ancora stato inventato il lavoro che faranno da grandi; per tutti gli altri significa sapere che, «in un mondo a velocità crescente, anche i ragazzi camminano più velocemente». L’innovazione genera nuove connessioni ed esige nuove abilità: occorre un modello formativo nuovo. Tre quarti delle aziende assumono, preferibilmente, candidati con un’esperienza di volontariato; il 58% dei manager che si occupano di gestione delle risorse umane ritiene la mancanza di «soft skills» dei candidati un «limite alla produttività». Giovanni Lo Storto, direttore generale della Luiss, racconta – insieme agli studenti universitari protagonisti dell’«esperimento» formativo – l’evoluzione dell’istruzione 4.0: il passaggio, cruciale, dal «lifelong learning» al «life largelearning» attraverso l’arricchimento del curriculum universitario con attività di volontariato «sul campo». Un «Montessori 2.0» in vista di un «nuovo Rinascimento».
FONTE: L’Economia
AUTORE: Monica Mattioli
Fonte Istruzione 4.0: Giovanni Lo Storto, Direttore della Luiss, racconta il nuovo “Rinascimento” su Cultura360.