Ogni anno milioni di turisti sono attratti dalla cultura giapponese: la coesistenza tra la modernità e le tradizioni più antiche rende il Giappone una delle mete più affascinanti da scoprire.
Nella lunga lista delle tradizioni nipponiche è senz’altro d’obbligo citare il Gosekku – noto anche come Sekku – ovvero l’insieme delle 5 più importanti festività annuali.
Il 7 gennaio si festeggia il Jinjitsu (giornata dell’uomo), la prima delle cinque feste integrate nel calendario Gregoriano. Durante questa giornata, come da tradizione, i cittadini mangiano il nanagusa kayu, una crema salata di riso in cui vengono cotte le 7 erbe tradizionali. Secondo la tradizione, mangiare questa zuppa garantirebbe una buona salute.
Il terzo giorno del terzo mese, invece, si festeggia la HinaMatsuri, la festa delle bambine: in questa occasione, nelle case in cui vivono le bambine, si creano delle piccole scalinate ricoperte da un telo rosso sul quale vengono esposte le riproduzioni della corte imperiale del periodo Heian con l’utilizzo di bambole ornamentali (hina-ningyō). La festa rappresenta un rito apotropaico, si prega per la felicità delle bambine augurandole inoltre di trovare un buon marito.
Il 5 maggio è dedicato al Kodomo no hi (in origine chiamato Tango no sekku), la festa dei bambini: si prega affinché i figli possano crescere in salute lontani dalle malattie e dalle influenze negative. In occasione di questa festa vengono esposte bambole di guerrieri, i Kabuto ningyo, con elmo e armatura, e il famosissimo Koinobori, le carpe di carta appese e lasciate ondeggiare nel cielo.
Il Tanabata cade invece il 7 luglio, quando le stelle Vega e Altair si incontrano nel cielo. In questa giornata i giapponesi hanno l’opportunità di esprimere i propri desideri: la tradizione vuole che si scriva un desiderio o una poesia sul tanzaku, sottile foglio di carta che viene appeso ai rami degli alberi di bambù. Tipico di questa festa è anche l’utilizzano dello yukata, indumento della tradizione. Il Tanabata fa inoltre da sfondo a numerosi Manga, Anime e Drama.
Il nono giorno del nono mese: Kiku no sekku. Istituita nel XVII secolo, la festività è dedicata al fiore di crisantemo, simbolo della dinastia imperiale e segna il passaggio alla stagione fredda. In un primo momento questa ricorrenza era dedicata al Sole al fine di scongiurare il calo della luce garantendo il benessere della comunità. Oggi invece è considerata la festa dei fiori, in particolare del crisantemo: la sua forma circolare ricorda quella del sole, il fiore può resistere a temperature molto rigide mantenendo tutti i petali. La corolla stilizzata di un crisantemo con sedici petali rappresenta anche il simbolo della Casa imperiale giapponese.
Fonte Giappone: le 5 festività annuali su Cultura360.