“Lo studio è libertà, speranza, cambiamento”: questo è il messaggio di Giovanni Lo Storto, Direttore Generale dell’Università Luiss Guido Carli, che arriva dal suo intervento durante la trasmissione di Radio 24 “Si può fare”, condotta da Laura Bettini. Nell’episodio del 5 febbraio, il DG ha parlato dello studio come ascensore sociale, nonché dell’offerta formativa dell’Ateneo e del progetto Mediterraneo.
“Dobbiamo essere pienamente convinti, nell’epoca dell’intelligenza artificiale, che l’unica chiave di accesso al futuro per i nostri figli è acquisire le competenze che occorrono per far parte di questo futuro e trasformarlo”. Giovanni Lo Storto ha riportato dati particolarmente emblematici: l’Italia è il penultimo Paese europeo per numero di laureati tra i 24 e i 35 anni. L’obiettivo per il 2030 è avere il 45% di laureati in Europa per questa fascia di età, ma l’Italia è solo al 28%. Questo è da attribuire a molteplici fattori, tre in particolare secondo il Direttore Generale.
Prima di tutto c’è un aspetto culturale complesso, che porta a credere sempre meno nell’importanza dello studio. Allo stesso modo però, si lavora troppo poco ai temi dell’orientamento, fondamentali invece per far sì che il percorso di studi inizi e termini con successo. Inoltre, resta l’urgenza di innovare il più possibile i processi educativi.
“O non scelgono di affrontare l’università, o scelgono male il percorso e quindi abbandonano”, sottolinea Giovanni Lo Storto. In questo senso già da oltre un decennio la Luiss Summer School si occupa proprio di orientamento, così da aiutare i ragazzi a comprendere cosa può appassionarli di più e al contempo essere appetibili per il mercato del lavoro.
Fonte Giovanni Lo Storto a Radio 24: l’importanza della formazione e il progetto “Mediterraneo” su Cultura360.