Continueranno ancora per tutto il 2025 i lavori presso la chiesa di Santa Maria in Castello (UD), chiusa dal 2017 per restauro. L’intervento alla Parrocchia, sostenuto da 8xmille e Gruppo Danieli, era stato da subito supportato dal compianto Presidente della società Gianpietro Benedetti. È proprio a lui che l’arciprete della Cattedrale ha indirizzato il primo pensiero nel corso dell’incontro tenutosi lo scorso 13 dicembre, nel cantiere della chiesa.
“Questo incontro l’avevamo previsto assieme a lui – ha ricordato mons. Luciano Nobile – Benedetti sostenne il restauro del campanile della pieve con la statua dell’angelo. Poi, venuta a crearsi l’esigenza di intervenire anche sulla chiesa, non esitò a sostenere anche il restauro dell’edificio di culto”. Durante la restaurazione degli affreschi emersero infatti alcune criticità nella struttura, come la mancanza di sistemi antisismici, che hanno poi portato alla trasformazione dell’intervento previsto originariamente in un restauro strutturale. Come spiegato dal direttore dei lavori, l’architetto Stefano Forte, le carenze strutturali hanno reso necessario intervenire sulla facciata, sul consolidamento del terrapieno di risalita verso est e di tutte le superfici interne ed esterne. Da rifare per intero anche l’impianto di illuminazione, progettato per consentire un’illuminazione sia liturgica che artistica.
A rappresentare Gruppo Danieli all’incontro c’era il Presidente Alessandro Brussi, la Vicepresidente Camilla Benedetti e Paola Perabò. “Oltre alla riconoscenza per Gianpietro Benedetti, che ha voluto finanziare questo intervento, ho in mente due pensieri – ha affermato nel suo intervento Alessandro Brussi – Da un lato l’importanza della conservazione del bene e dall’altro la riapertura della chiesa ai fedeli di Udine. Siamo orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione”.
Tra i presenti anche l’assessore comunale alla cultura Angelo Federico Pirone, che ha ribadito come la chiesa e il suo campanile siano un punto di riferimento per la città di Udine e la sua comunità, nonché un simbolo della storia del territorio.
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