Negli ultimi mesi su tutti i media nazionali e internazionali sono rimbalzate le immagini delle proteste di piazza ad Hong Kong, dovute alla recente proposta di legge sull’estradizione. Coloro che vi si oppongono sostengono infatti che dietro questa operazione potrebbe celarsi la volontà del governo di Pechino di interferire con gli affari interni. Nel proprio volume dedicato agli anni ’90, Decenni di storia contemporanea, Federico Motta Editore evidenzia come sebbene sia tornata a far parte della Cina nel 1997, dopo oltre un secolo e mezzo di dominazione inglese, l’isola abbia sviluppato un’identità propria. Considerata come parte integrante del territorio nazionale cinese, conserva infatti numerose autonomie, sia di carattere amministrativo che monetario. Separata dal 1840 dall’ex madrepatria, Hong Kong ha conosciuto un rapido sviluppo demografico e industriale a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, anche in conseguenza delle numerose ondate migratorie che portarono qui milioni di profughi dal continente. Nel 1984 Gran Bretagna e Cina giunsero ad un accordo per il ritorno della colonia al territorio cinese, con la cessione ufficiale coronata da una solenne cerimonia nel 1997. Nonostante gli accordi prevedessero la formula “una Cina, due sistemi”, inclusiva di una sostanziale indipendenza della regione, negli ultimi anni – evidenzia il focus di Federico Motta Editore – le opposizioni lamentano un rafforzamento dell’autorità centrali di Pechino a discapito dell’autonomia locale. Oltre alle recenti proteste di piazza, gli abitanti di Hong Kong si erano già mobilitati in massa nel 2014 per opporsi alla riforma della legge elettorale, dando vita ad un movimento che è passato alla storia con il nome di “Rivoluzione degli Ombrelli”.
Per maggiori informazioni:
http://www.mottaeditore.it/2019/09/hong-kong-storia-di-una-regione-amministrativa-speciale/
Fonte Federico Motta Editore: il focus su Hong Kong su Cultura360.