Federico Motta Editore ripercorre le tappe principali della storia del cinema

Federico Motta Editore ripercorre le tappe principali della storia del cinema

Federico Motta Editore ripercorre le tappe principali della storia del cinema

Il cinema e le sue origini sono il tema principale del saggio pubblicato sull’Età moderna, edito da Federico Motta Editore: La nascita del cinema. Lumière e Méliès e la scuola di Brighton di Monica Dall’Asta.
La nascita della settima arte viene convenzionalmente fissata alla sera del 28 dicembre 1895, data della prima proiezione a pagamento di alcuni film-documentari dei fratelli francesi Auguste e Louis Lumière nel Salon Indien del Grand Café del Boulevard des Capucines a Parigi. Il cinematografo, che in breve tempo si diffuse in tutto il mondo, è stato in grado di combinare in un unico strumento tutte le funzioni necessarie al suo sfruttamento commerciale: era contemporaneamente macchina da presa, proiettore e macchina da stampa. Come ricorda Monica Dall’Asta, fin dalla nascita del cinema emersero vari generi di film, quello comico tra i più popolari.
Ben presto si fece strada un altro pioniere francese, Georges Méliès, conosciuto come l’inventore dei primi effetti speciali e trucchi cinematografici (sostituzione per arresto, sovrimpressioni, dissolvenze, composizioni fotografiche, esposizioni multiple, sdoppiamento dei personaggi, modellini, riprese attraverso un acquario ecc.) e che nel 1897 ideò il primo teatro di posa.
A pochi giorni dalla prima proiezione dei fratelli Lumière a Parigi, Birt Acres e Robert William Paul presentarono la prima proiezione pubblica in Inghilterra presso la Royal Photografic Society di Londra: il successo del film contribuì alla rapida diffusione del cinema nel Paese. Quegli anni furono scanditi dagli incontri di alcuni creativi cineasti inglesi che amavano riunirsi per discutere di cinema: nacque così la scuola di Brighton e quello venne considerato il periodo più importante della cinematografia britannica delle origini.
Anche in Italia il cinema si diffuse rapidamente: tra i primi lungometraggi è doveroso menzionare La presa di Roma (1905) di Filoteo Alberini e tra le produzioni più importanti il colossal Cabiria (1914) di Giovanni Pastrone, su sceneggiatura di Gabriele D’Annunzio.
Il saggio edito da Federico Motta Editore ripercorre inoltre le principali tappe dei primi spettacoli cinematografici, inizialmente proiettati durante le fiere. Monica Dall’Asta ricorda che i primi edifici dedicati esclusivamente alle proiezioni nacquero nel 1907 e le prime pellicole a colori negli anni ’20. Le prime proiezioni con il sonoro appartengono invece agli anni ’30, periodo in cui vennero organizzati i primi festival: nel 1932 la prima Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia e nel 1951 il Festival di Berlino.
Rimanendo in tema festival, l’11 settembre scorso è calato il sipario sulla 78ª edizione della Mostra del cinema di Venezia: l’importante kermesse, una delle più prestigiose al mondo, è stata celebrata nella delicata fase post Covid-19 di ripresa dell’industria cinematografica. È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, Qui rido io di Mario Martone, Freaks out di Gabriele Mainetti, America Latina dei fratelli D’Innocenzo e Il buco di Michelangelo Frammartino sono i titoli dei cinque film italiani presentanti in Concorso. Il saggio di Federico Motta Editore celebra inoltre il merito e la qualità degli undici film italiani che in passato hanno vinto il Leone d’oro: Romeo e Giulietta (1954), La grande guerra e Il generale Della Rovere (1959), Cronaca familiare (1962), Le mani sulla città (1963), Deserto rosso (1964), Vaghe stelle dell’Orsa (1965), La battaglia di Algeri (1966), La leggenda del santo bevitore (1988), Così ridevano (1998) e Sacro GRA (2013).

Per maggiori informazioni:
https://www.mottaeditore.it/2021/05/leta-contemporanea-e-il-postmoderno/

artecultura

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