L’Italia condivide con la Cina un primato: 55 siti censiti dall’UNESCO e dichiarati patrimonio dell’umanità. Dopo una candidatura e un percorso durato 10 anni, le colline del prosecco di Conegliano Veneto e Valdobbiadene sono stati ufficialmente riconosciuti durante l’assemblea UNESCO riunita in Azerbaijan. La valorizzazione del patrimonio culturale e naturalistico mondiale è un tema piuttosto caro a Federico Motta Editore e ampiamente trattato nelle opere “Decenni” e “Annuari“. Istituita nel 1972, la lista dei patrimoni dell’umanità si propone di individuare i siti di interesse storico, naturalistico e culturale in maniera tale da proteggerli e mantenerli inalterati per le generazioni future. È importante distinguere i patrimoni culturali da quelli naturali: i primi comprendono edifici o siti di particolare importanza archeologica o artistica, la seconda categoria si riferisce a luoghi dalle caratteristiche fisiche o biologiche dal valore universale. Dal 1979, quando vennero inseriti nella prestigiosa lista i dipinti rupestri della Val Camonica, si sono aggiunti altri 54 siti, compresi anche quelli transfrontalieri: ad esempio le proprietà extraterritoriali della Santa Sede, la ferrovia retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina, il Monte San Giorgio o le opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo. Tra i beni culturali più famosi vi sono il Cenacolo di Leonardo da Vinci, la basilica di San Francesco ad Assisi e i centri storici di Siena, Napoli, Pienza, Parma e Urbino. Grazie alle sue pubblicazioni, Federico Motta Editore ha dato la possibilità a giovani e adulti di documentarsi sulle bellezze che la nostra penisola offre.
Fonte Federico Motta Editore illustra il patrimonio culturale e naturalistico italiano su Cultura360.